UN PROGETTO LUNGO UN BIENNIO PER I 50 ANNI DEL GRUPPO ABELIANO
MEZZO SECOLO IN UNA PAGINA
Il Gruppo Abeliano nasce a Bari nel 1969. E’ l’epoca delle “cantine romane” e dei “gruppi di base” e sulla scia di quelle esperienze l’Abeliano comincia a provare le proprie capacità di scrittura e interpretazione con testi e allestimenti di forte impatto politico e sociale. Dopo circa un triennio la scelta verso il professionismo. Sotto la presidenza di Beppe Lopez e la direzione artistica di Vito Signorile nel 1973 il Gruppo Abeliano si costituisce in cooperativa, la prima in Puglia, nel settore Cultura e Spettacolo, aderente alla Lega delle cooperative. Non mancano i primi lusinghieri successi e riconoscimenti istituzionali compreso quello del Ministero dello Spettacolo. I teatranti dell’epoca non avevano alternative all’emigrazione ma quelli dell’Abeliano si inventarono caparbiamente una casa. Per restare.
Sin dagli esordi hanno gestito uno spazio teatrale; da quello allestito in piazza Garibaldi al seminterrato di viale Giovanni XXIII, dal Teatro Abeliano di Via Della Costituente, in cui ha operato per circa 33 anni, all’attuale Nuovo Teatro Abeliano, giudicato tra i più bei piccoli teatri d’Italia.
Il Centro si distingue subito per la qualità della sua attività di produzione e ospitalità. Rassegne di sperimentazione come ”Ricerca 1” nel 1972, “Ricerca 2” nel 1973, “Ricerca 3” nel 1974, “Circuito nazionale Teatri sperimentali” nella stagione 1981-82, sono realizzate in collaborazione con l’Ente Teatrale Italiano. Con gli anni ottanta si avvia una lunga e proficua stagione di importanti rassegne che registrano la presenza di grandi interpreti della scena nazionale e Convegni Internazionali. “Prova col teatro” ospita, tra gli altri, Franca Valeri, Carlo Dapporto, Carlo Cecchi, Nando Gazzolo, Manuela Kusterman, Barry McGovern, Paolo Bonacelli, per citarne solo alcuni. “Omaggio a Strindberg” in collaborazione con l’Ambasciata di Svezia e il Teatro Petruzzelli, “L’Autore italiano” e “Omaggio a Leopardi” in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari. La pubblicazione dei periodici “Prova – appunti e schermaglie di teatro” e “Barisera”.
Gli anni novanta si aprono con un nuovo progetto di ospitalità del Teatro Abeliano. La rassegna Actor registra la presenza di tantissimi grandi protagonisti della scena italiana. Fanno scuola, tra gli altri, ospiti come Arnoldo Foà, Valeria Valeri, Paolo Ferrari, Mario Scaccia, Enrico Maria Salerno, Carlo Giuffrè, Valeria Moriconi e tantissimi altri grandi protagonisti della scena italiana. Al tempo stesso offrono la possibilità di uno studio sul lavoro dell’Attore in mancanza di una Scuola.
Anche nelle produzioni, quasi un centinaio fino ad oggi, il Gruppo Abeliano si avvale spesso di prestigiose collaborazioni esterne. Registi come Giancarlo Nanni, Pino Manzari, John McRae, Antonio Salines, musicisti come Roberto Ottaviano, Pino e Vito Di Modugno, scrittori e drammaturghi come Raffaele Nigro, Vito Maurogiovanni, Nicola Saponaro, per citarne solo alcuni, ma anche di giovani registi, drammaturghi e collaboratori come Licia Lanera, Riccardo Spagnulo, Damiano Nirchio. Dal teatro politico ai grandi classici, agli autori contemporanei, alle produzioni scolastiche e per ragazzi, al teatro popolare, alle ricerche sulle più autentiche tradizioni popolari baresi. Il Teatro inteso anche come servizio sociale, il coinvolgimento del mondo della scuola, la politica dei prezzi accessibili alle fasce sociali svantaggiate, progetti per le periferie, hanno fatto dell’Abeliano un importante e apprezzato punto di riferimento culturale per la città. Dal 2015 ha attuato attività con il Consorzio Teatri di Bari. Ma questa è un’altra storia.
Anna Sciannimanico Presidente Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano
QUELLO CHE ABBIAMO IMPARATO
Tradizioni e libri ci hanno insegnato che un tempo i teatranti venivano sepolti fuori dalle mura in luogo sconsacrato e compensati spesso in natura; una briciola di pane in cambio un sorriso, un’emozione. Vi è stato poi un tempo in cui gli attori erano “capocomici” e dirigevano con arte assoluta la propria piccola o grande schiera di compagni di scena. E non lasciavano che altri interessi, magari importanti, magari vitali, prendessero il sopravvento sul fatto artistico, sulla cultura, sugli stimoli che venivano dal cuore. Il rispetto del pubblico coincideva col rispetto di se stessi, col rispetto per la propria arte. Poi la tecnologia si è vantata di aver sepolto l’artigianato. Ma non è detta l’ultima parola! La televisione vende notorietà e cerca di imporre l’apparire sull’essere. Spesso vi riesce! Il “fiutaffari” ha fiutato guadagni su un palcoscenico che non gli apparterrà mai. Tuttavia nessun limite pone alle sue azioni e invenzioni pur di affermarsi controllore di se stesso e la sua fantasia sembra non avere più limiti.
Aiuto! L’algoritmo bussa anche alla porta del Teatro! Una formula matematica vuole “regolare” anche le emozioni (e le azioni) di attori e spettatori. Ma quella magia tutta cuore con la quale da sempre l’attore conquista grandi e piccini, è resistente ad ogni impostura, ad ogni surrogato senz’anima e restituisce ai puri il loro trono, al centro della scena. Questo credo ci ha fatto attraversare, a testa alta, tra piccoli e grandi ostacoli, tra collaborazioni esaltanti e incontri debilitanti, mezzo secolo di appassionante attività. Abbiamo cominciato 50 anni fa, piccoli artigiani dei sogni, in una città di periferia che è diventata metropoli. Restiamo convinti artigiani di un meraviglioso lavoro che fa ruotare intorno alle emozioni e alla misura d’uomo la propria ragione d’essere.
Tina Tempesta Direttrice Teatro Abeliano
L’ ETÀ DELLA SAGGEZZA
Strana e piacevole sensazione quando ti accorgi che i tuoi pensieri viaggiano verso il futuro invece di dedicarsi a doverosi consuntivi. Per festeggiare 50 anni di attività abbiamo cercato di immaginare come ringraziare Bari, i suoi Cittadini e le sue Istituzioni. Questa città, questa regione, ci hanno consentito di realizzare i nostri sogni a casa! La nostra attività ha costituito scuola, esperienza e lavoro per tantissimi attori e tecnici, molti dei quali affermatisi anche a livello nazionale e spesso ha coinciso con veri e propri servizi offerti ai cittadini, alle istituzioni locali, alle scuole, alle periferie particolarmente povere di servizi culturali.
Resta tuttavia un debito di riconoscenza verso la città da tradurre in fatti concreti e visibili per le tante soddisfazioni ricevute negli anni, nell’auspicio che tanti altri possano adoperarsi con noi, unire l’utile al dilettevole e al privilegio di una professione dura e meravigliosa e domandarsi di tanto in tanto: “Cosa posso fare per la mia città”. Abbiamo scandagliato l’intero nostro percorso. Le cose realizzate che ci hanno soddisfatto e, al tempo stesso, hanno reso una qualche utilità alla città o al quartiere; le cose che mancano o che potrebbero perfezionarsi; le cose che si fanno, o si immagina debbano farsi, per celebrare un cinquantennio di attività non ancora “riconosciuta” in un sud eternamente in credito di tutto e di più. Con il contributo di idee di alcuni amici operatori come Mimmo Cangialosi, Italo Interesse, Clarissa Veronico, Licia Lanera, Anna Giannone, Damiano Nirchio, Mariapia Pontrelli, Michela Ventrella, Flavio Albanese, Alejandro De Marzo, non è stato difficile elaborare un vero e proprio progetto biennale. Gratuito per i cittadini con il contributo di tutti a partire dal nostro.
Vito Signorile Direttore artistico Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano